AFORISMI DELL'ARCHITETTO LUIGI SNOZZI
- Quando penso all’uomo, penso allo sfruttato.
- Con l’architettura non fai la rivoluzione, ma la rivoluzione non basta per fare architettura: l’uomo ha bisogno di tutte e due.
- Non sfuggire alle tue responsabilità: occupati della forma, in essa ritroverai l’uomo.
- L’architettura nasce dai bisogni reali, ma essa va al di là di essi; se vuoi scoprirla, guarda le rovine.
- L’acquedotto vive al momento che ha cessato di portare l’acqua.
- Niente è da inventare, tutto è da reinventare. .
- Il giorno in cui i laureati non potranno più essere utilizzati negli uffici d’architettura, la scuola avrà fatto un grande passo in avanti. ,
- Il progetto, prima che strumento di trasformazione, è strumento di conoscenza.
- L’architettura è vuoto, tocca a te definirlo.
- L’architettura si misura con l’occhio ed il passo, il metro al geometra.
- Un edificio comincia sempre dalle sue fondazioni.
- Cerchi la flessibilità? Continua pure a costruire i tuoi muri in pietra.
- La varietà è il preludio alla monotonia, se vuoi evitarla ripeti il tuo elemento.
- ... ma soprattutto la luce.
- La natura sopporta solo la verità. Ma credo che questo l’abbia già detto Adolf Loos.
- Un vero prato arriva fino al centro della terra.
- Ogni intervento presuppone una distruzione, distruggi con senno.
- Quale dispendio d’energia, quale sforzo per ventilare, riscaldare, illuminare... quando basta una finestra.
- Fino a poco tempo fa gli insediamenti umani erano carte geologiche.
- Quando progetti un sentiero, una stalla, una casa, un quartiere, pensa sempre alla città.
- Quando costruisci una strada o un parcheggio, non dimenticare che al volante c’è sempre un uomo.
- Quando nella città la segnaletica diventerà superflua, sarai vicino alla soluzione.
- Grazie alle fatiche umane, la città contiene il fuoco dei vulcani, la sabbia del deserto, la giungla e la steppa, la flora e la fauna... tutta la natura...
- Il marinaio è felice in mezzo al mare perché sa che al di là dell’orizzonte c’ è la città.
- L'alpinista è felice in mezzo alle montagne perché sa che al di là dell’orizzonte c'è la città.
(Tratti da Luigi Snozzi – Progetti e architetture 1957/1984 – documenti di architettura – Electa)
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Quando penso all’uomo, penso allo sfruttato.
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Con l’architettura non fai la rivoluzione, ma la rivoluzione non basta per fare architettura: l’uomo ha bisogno di tutte e due.
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Non sfuggire alle tue responsabilità: occupati della forma, in essa ritroverai l’uomo.
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L’architettura nasce dai bisogni reali, ma essa va al di là di essi; se vuoi scoprirla, guarda le rovine.
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L’acquedotto vive al momento che ha cessato di portare l’acqua.
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Niente è da inventare, tutto è da reinventare. .
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Il giorno in cui i laureati non potranno più essere utilizzati negli uffici d’architettura, la scuola avrà fatto un grande passo in avanti. ,
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Il progetto, prima che strumento di trasformazione, è strumento di conoscenza.
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L’architettura è vuoto, tocca a te definirlo.
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L’architettura si misura con l’occhio ed il passo, il metro al geometra.
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Un edificio comincia sempre dalle sue fondazioni.
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Cerchi la flessibilità? Continua pure a costruire i tuoi muri in pietra.
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La varietà è il preludio alla monotonia, se vuoi evitarla ripeti il tuo elemento.
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... ma soprattutto la luce.
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La natura sopporta solo la verità. Ma credo che questo l’abbia già detto Adolf Loos.
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Un vero prato arriva fino al centro della terra.
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Ogni intervento presuppone una distruzione, distruggi con senno.
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Quale dispendio d’energia, quale sforzo per ventilare, riscaldare, illuminare... quando basta una finestra.
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Fino a poco tempo fa gli insediamenti umani erano carte geologiche.
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Quando progetti un sentiero, una stalla, una casa, un quartiere, pensa sempre alla città.
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Quando costruisci una strada o un parcheggio, non dimenticare che al volante c’è sempre un uomo.
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Quando nella città la segnaletica diventerà superflua, sarai vicino alla soluzione.
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Grazie alle fatiche umane, la città contiene il fuoco dei vulcani, la sabbia del deserto, la giungla e la steppa, la flora e la fauna... tutta la natura...
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Il marinaio è felice in mezzo al mare perché sa che al di là dell’orizzonte c’ è la città.
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L'alpinista è felice in mezzo alle montagne perché sa che al di là dell’orizzonte c'è la città.
(Tratti da Luigi Snozzi – Progetti e architetture 1957/1984 – documenti di architettura – Electa)
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